Ehi, sai spiegarmi cosa intendi tu per "esistere"?
Lo dico anch'io senza polemica, a volte si usano le parole senza pensarci. E' l'abuso della pratica.
Io non ho mai parlato di esistenza di per sé, ma sempre e solo di esistenza fisica, che so (vagamente) definire. Hanno esistenza fisica le cose che posso percepire (esse est percipi).
Dopodiché, mi sono attenuto a questa definizione per proseguire il ragionamento.
Guarda che non è mica facile. Il cavallo esiste? Il concetto di cavallo? L'unicorno esiste? Però un unicorno posso pensarlo. Quindi il concetto di unicorno esiste? Il valore di verità del paradosso del mentitore esiste? Il numero più grande che posso specificare in meno di trenta parole esiste?
Ieri esiste? Domani?
C'è gente che è finita in manicomio per cose di questo tipo, secondo me non si tratta solo di "cavilli grammaticali". Seghe mentali di sicuro, ma siamo qui per quello no?
Proprio per evitare casini di questo tipo volevo usare una definizione di esistenza terra-terra, ma ho come l'impressione che il mio tentativo non sia stato compreso.
E in ogni caso, aggiungo, non c'era nulla di offensivo nell'escludere gli oggetti metafisici dalle cose che hanno esistenza fisica, perché mi pare pacifico che la definizione di metafisica le escluda dall'esistenza fisica. In questo non concordi?
Beppo!