A lettura completata confermo l'impressione. Si tratta di un noir poliziesco di ambientazione futuristica, dove il maggiore sforzo dell'autore è la creazione di un mondo che si tenga. Una Napoli preapocalittica, assediata dal Kipple -ma chiamarla munnezza? - e dalle mafie. Non originalissimo, forse, ma ben raccontato, rimane il dubbio di sapere se, levato il futurismo, il giallo si terrebbe lo stesso -azzardo un si'. La citazione invadente di marchi commerciali si arresta dopo i primi capitoli, così come si attenua il ricorso ossessivo a incisi immaginifici un po' dannunziani che dovrebbero essere un omaggio connettivistico. Stile altalenante, dunque, comunque ben scritto, a tratti anche avvincente. La terza prova entusiasmera'.
