La bottiglia ci può stare, in un meccanismo di compressione di informazione di cui non si può fare a meno in un corto di 4 minuti. E' un elemento d'ambiente, diciamo. Valido quanto le sigarette, il posacenere e il monitor acceso.
Quanto al rumore del colpo e al fastidio, è tutto collegato al punto di vista del suicida, che muore/non muore. Il connettivismo è nella sensibilità che percorre tutta la narrazione, sia nel racconto originario che nel corto: un approccio filosofico a un tema scientifico (che in effetti sconfina nella metafisica).
Nessun bisogno di ribattezzare l'enciclopedia, quindi...
Ciao!
X