Riporto...occhio, qualche SPOILER minore!!!
Certo, appena uno dice “Clarke” nella fantascienza, è un po’ come dicesse “Einstein” nella fisica, è normale che ti domandino poi subito “Parente di ….?”.
No, non c’è nessuna parentela con Arthur, anche se entrambi sono inglesi. Tra l’altro, la nostra Susanna ha pure vissuto in Scozia, e dunque in un certo senso giocava in casa, data la location della premiazione.
Questo per lei fu il classico libro nel cassetto, che pare tutti abbiano, a cui lavorò per tanti anni (undici sembra, fino al 2003). E’ infatti il suo libro d’esordio, andato anche “benino”, direi, no? E’ anche vero che in seguito la stessa Clarke non ha più ripetuto, ad oggi, simili exploit, ed è ormai un decennio che si vocifera di un seguito a questo libro. Susanna la meteora, insomma.
E’ il classico librone, che nell’edizione fighetta (cioè la mia, copertina rigida, rilegata come si deve, con illustrazioni e quant’altro) sfiora le 900 pagine. Un tomone che, è stato detto, ci riporta un po’ ai romanzi dell’800. E proprio nell’Inghilterra di inizio ‘800 è ambientato il libro, anche se siamo in piena ucronia, seppure non molto marcata. Compaiono nell’opera molti personaggi storici, tra tutti il più famoso sarà Napoleone (ma viene sfiorato, per meglio dire); ben più spazio ha il duca di Wellington. La storia con la S maiuscola viene raccontata di sovente, perché spesso si intreccia alle storie dei protagonisti…sempre con varianti sovrannaturali, certo; vedi Waterloo, dove nel libro si narra di come vi operò la magia.
L’opera tratta della rinascita della magia in Inghilterra. Paese dove, si dice, non era mai morta, quanto meno a livello teorico, anche se da secoli nessuno operava più un incantesimo in concreto. Fino all’arrivo del sig. Norrell, che decide di scendere in campo e dare alla Nazione i suoi servigi di unico mago presente e non ciarlatano.
INIZIO SPOILER
Non ci vorrà molto che un altro mago sorgerà dal nulla, Jonathan Strange, che diverrà prima allievo di Norrell, poi autonomo praticante, infine in dissidio con lo stesso Norrell e nel finale non di dice.
FINE SPOILER
Oltre ai due protagonisti, che rimangono direi figure indimenticabili, ci sono molti altri personaggi “minori”, ma tali per modo di dire, perché spesso di importanza capitale nell’opera. Il tutto è molto “English” nella narrazione, nel comportamento irreprensibile dei vari gentiluomini (quando lo sono veramente), nei loro dialoghi, negli scenari in cui operano. British ma con una puntata interessante anche qua da noi, nel nostro Nord Est italiano. Il libro è molto piacevole, pure nella sua sterminata lunghezza; assume via via, se vogliamo, le caratteristiche addirittura di un romanzo gotico, quando le vicende arriveranno a sfiorare l’horror.
Che aggiungere? Bello è bello, gli do un 8,5, per i lettori di una famosa rivista è pure uno dei più bei libri di fantasy degli ultimi tempi (secondo dopo American Gods). Eh sì, s’ha da precisare, qua la SF nisba, nulla, nix. Siamo in piena ambientazione fantasy, pure senza fate o unicorni, giganti nani o ballerine, ma di sicuro non siamo nella SF.
Si parlò a lungo di farne un film, impresa credo impossibile. Si è da non molto deciso di farne una fiction tv, che per il respiro dell’opera è scelta più oculata, ed è da poco già andata in onda, con successo, in GB. Dunque si è speranzosi che passi su i nostri schermi e si spera abbiano mantenuto la grande qualità presente nel libro.
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