I nostri antenati sono andati sulla Luna , ma forse non ci andranno i nostri figli, poiche ‘, quando l’uomo e ‘ giunto sulla Luna quello che ha trovato e’ stato poco promettente : un paesaggio vuoto , terribilmente caldo e freddo , polveroso, devastato dalle radiazioni , grigio, riarso.
La Luna , troppo presto calpestata dall’ uomo e rapidamente trasformatasi da futuro immaginato dalla fantascienza , a passato vissuto della realtà, è la protagonista di questo romanzo.
Ian Mcdonald , con eccezionale abilita’ , ne ricrea il mito, immagina che sia possibile ricavare dalla Luna un profitto ed allo scopo la popola con una razza di coloni di stampo eccezionale , che abiteranno tunnel , che pagheranno per ogni sorso d’acqua e soffio d’aria e proveranno l’infinita adattabilità dell’ uomo alle condizioni estreme , subito descritte ad inizio romanzo durante il rito d’iniziazione dei giovani lunariani.
La trama del romanzo e’ influenzata da opere quali il Padrino , Dune , Il Trono di spade , viene immaginata una societa’ di frontiera ove vige il primato della famiglia di stampo mafioso , la volatilita’ della legge , il sesso e la violenza , ma non si tratta di rileggere il Padrino o il trono di Spade ambientati sulla Luna , occorre pazienza per trovare il vero filo conduttore della trama che e’ la sfida per l’evoluzione dell ‘ umanita’ , chi sarà il piu’ adatto per conquistare il futuro.
Intrigante l’idea della società lunare , bella la storia rappresentata con una tecnica narrativa multiprospettiva che segue piu’ di una dozzina di personaggi di tre generazioni, ambientazioni ed elementi di fantascienza ben studiati e credibili , personaggi che presentano complessita’ , portata e profondita’ psicologiche e sentimentali, scrittura di perfetto equilibrio di tutti gli elementi presenti in New Moon, veloce , sintetica a tratti epica, coinvolgimento alla lettura per tifare o contrastare i vari personaggi garantito con tecniche di soap opera, Dallas docet , con al centro la famiglia Corta.
All’ inizio , un poco di confusione per la vagonata di personaggi che occupano la scena , ma utilizzando l’elenco si fa presto a prendere confidenza , l’ uso del portoghese anche se crea qualche difficolta’ , rende piu’ diretta e intima l’ atmosfera del romanzo.
Bella , epica e drammatica la parte finale che ovviamente introduce il secondo volume.
Libro che cammina sulla linea sottile tra esuberanza e disciplina sia nella trama che nella lingua, libro di forti contrasti. La vita e la morte sono così vicine che tra loro non c'è quasi mai nulla. Nonostante i progressi tecnologici la Luna può ucciderti in pochi secondi e questa divisione nitidissima tra la morte e la sopravvivenza crea palpabile tensione nel romanzo.
Un libro che lascia qualcosa , McDonald ha modellato la mia visione della Luna e del Brasile nel modo in cui la trilogia di Marte di Kim Stanley Robinson ha fatto per il pianeta rosso, non saranno piu’ gli stessi. Consigliato.
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