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Picard, Star Trek al tempo del sovranismo


Autore Messaggio
Corriere della Fantascienza
«Redazione»
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MessaggioInviato: Lun 02 Mar, 2020 22:29    Oggetto: Picard, Star Trek al tempo del sovranismo   

Picard, Star Trek al tempo del sovranismo

[Attenzione Spoiler] Una riflessione sula nuova serie di Star Trek, in streaming su Amazon Prime Video, come specchio dei tempi in cui viviamo.



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dieguz
«Ameboide amorfo»
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MessaggioInviato: Lun 02 Mar, 2020 22:29    Oggetto: Picard, Star Trek al tempo del sovranismo   

Ma la guerra del Dominio non era faccenda del capitano Sisko in Deep Space 9 ?
Marco Leoni
«Ameboide amorfo»
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MessaggioInviato: Mar 10 Mar, 2020 20:22    Oggetto: Picard, Star Trek al tempo del sovranismo   

Sono rimasto allibito anche io dall'analogia della serie con i tempi moderni, sono assolutamente daccordo su tutto, il viaggio nella memoria e nel futuro della serie mi ha lasciato con un buon aroma in bocca, ma diversamente da te non vedo niente di diverso dalla mission di Gene Rodenberry, ricordo un equipaggio assolutamente multietnico in contrapposizione ai problemi di razzismo di allora (soprattutto negli stati del sud degli USA). Nel periodo della guerra fredda aveva un russo in plancia, il primo bacio interrazziale del piccolo schermo e stato quello fra Shatner e la Nichols, in TNG si parla di Droga, abuso di alcool, violenza sulle donne, nuovamente di razzismo, in DS9 nasce la Sezione 31, autorizzata Starfleet, denunciando il comportamento/coinvolgimento della CIA nei paesi del medio oriente ed in Sud America in quegli anni.
Cio che sinceramente vedo di diverso sta solo nel modus in cui viene denunciato un problema alla massa. Per cio che riguarda Federazione e Flotta, Sisko e responsabile della morte di un senatore Romulano per portarli in guerra contro il Dominio, la Sezione 31 e responsabile della malattia che ha fatto ammalare i cambianti, fatto decisivo per la conclusione della guerra contro il Dominio (il fine giustifica i mezzi?), Janeway uccide Tuvix per fare ritornare Tuvok e Neelix come singoli individui, e comunque il comportamento pessimo che la Federazione ha avuto con i Maquis doveva farci capire che non era un organo perfetto e quindi di coseguenza anche la flotta stellare non poteva esserlo.
Fortunatamente, dicono, che la, dove si trova la Discovery, la federazione neanche esiste piu....Istituzioni di mille anni???? Mi rifaccio a una frase di kirk: "Terra, Hitler, 1938".
Comunque, cio che spero dalla serie e che sia un po piu "human positive", ma per il resto la trovo veramente bella....finalmente!  
il_Cimpy_Spinoso
«Babbano in Incognito» Babbano in Incognito
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Località: Ovunque
MessaggioInviato: Gio 24 Dic, 2020 11:22    Oggetto:   

Mio
senji
«Horus» Horus
Messaggi: 2760
Località: toscana
MessaggioInviato: Gio 24 Dic, 2020 20:24    Oggetto:   

Citazione:
....   Perché, ovviamente, la Federazione, quella ideata da Gene Roddenberry negli anni Sessanta e perfezionata dal 1987 al 1994 da Next Generation, era figlia di quei tempi, dell’aria che respiravamo, del desiderio di un mondo unito, accogliente, capace di superare le barriere per unirsi e camminare insieme. Quella di Star Trek: Picard, invece, è la Federazione di questi tempo, “figlia” di Trump, Putin, Erdogan, Xi Jinping, Merkel e Macron. È la Federazione di “America, Russia, Turkey, China, Germany, France FIRST”, di questo tempo di nazionalismi e populismi. Un tempo, tutto sommato buio e più simile all’universo di The Expanse   .....




Mah… che ti devo dire… non credo che alla fine degli anni 60 oppure degli 80 il mondo fosse meglio del nostro oppure che ci fosse un atteggiamento diffuso più ottimista di quello odierno. I problemi erano tanti e complessi anche allora, vedi per es. la guerra fredda con la minaccia nucleare.
Penso invece che sia stato merito di Gene e poi degli altri sceneggiatori aver pensato la serie in un ottica di ottimismo, speranza, fiducia nel futuro e nell'umanità ed aver seguito quella strada dando così vita all'epicità e grandiosità della serie. Hanno avuto coraggio e fiducia nelle loro idee ed hanno raggiunto grandi risultati.
Nella ST di oggi invece gli sceneggiatori/ideatori hanno semplicemente seguito il clima generale e diffuso della sf moderna : pessimismo, atmosfere cupe, distopie, drammatizzazione all'estremo, cinismo, disillusione, telenovellizzazione gratuita, ecc…
Esattamente quello di cui non abbiamo bisogno, quello di cui la SF non ha bisogno di occuparsi (almeno in modo tanto totalizzante) se vogliamo… il suo compito è altro, almeno secondo me.
Ovvio poi ci sia il frutto dell’attualità, ma se si vuole fare un confronto in questo senso a mio parere va reso onore al coraggio di allora e va biasimato l'inettitudine ed il conformismo di oggi.
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