Questo ottimo articolo trovato per caso (e forse dovrei leggere anche gli altri articoli proposti) ne fa un veloce excursus, segnalando i timori "neo superstiziosi" che si aggirano tanto a questa tecnologia, quanto ad altre
https://www.iltascabile.com/scienze/materia-programmabile/
Da cui la riflessione in generale sulla scienza e sull'etica.
Molto buone le riflessioni, anche se un poco ingenue come se ci si ponesse per la prima volta.
E c'è anche il terribile equivoco che esista La Scienza, con tutte le maiuscole, errore che incredibile che mostra quanto al filosofia manchi presso le nostre università e dovrebbe essere inserita, almeno a margine.
La Scienza, è al massimo in consenso, che neppure esiste, di un tot di convegni, forum, discussioni e controversie, ma non è univoco, ubiquo, universale quanto altro. Non è un oggetto monolitico, non è neanche un oggetto.
Non c'è Scienza, esiste un metodo, che si può applicare o meno. E l'etica quindi non è una prerogativa, soprattutto per chi non è abituato a porsi quesiti che non siano puramente di "problem solving".
Nessuno ha mai smesso di porsi interrogativi, ma le questioni sono due:
- molti non se ne sono mai posti, né ieri né oggi né domani
- la ricerca e la sua applicazione, quindi la seconda più oggetto di possibili abusi, sono sempre più spezzettati in catene di analisi e produzione lunghe, complesse, articolate e soprattutto minime. Così come esistono escamotage per il suicidio assisitito dove si coinvolge una dozzina di persone che fanno ognuno una azione banale, ma in totale portano alla morte di una persona e nessuno può dirsi responsabile, così ogn singolo pezzo della catenza fa un lavoro che di per sè, nella sua minima misura, non è minaccioso. E nessuno quindi teme per al sua coscienza. Come sviluppatore del 5G dovrei preoccuparmi se un operatore senza scrupoli in qualche angolo del mondo (anche dietro l'angolo eh) lo userà per attuare sorveglianza a tappeto?
Non penso esista una risposta semplice.