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cosa state leggendo ? perchè? cosa avete comprato ? perchè?


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Autore Messaggio
Antha
«Antha» Antha
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MessaggioInviato: Lun 18 Mar, 2024 19:26    Oggetto:   

In questi giorni ho terminato "Oltre l'invisibile" di Clifford Simak, romanzo del 1951.
Simak unitamente a Bradbury è annoverato tra i principali autori della c.d. "fantascienza umanistica".
Di fatto nelle opere di Simak che mi è capitato di leggere (mi viene in mente "City - Anni senza fine), sono sempre l'uomo e il suo ruolo nell'universo al centro delle tematiche.
In Oltre l'invisibile questo possibile ruolo è in un qualche modo dettato da una sorta di "destino" che si materializza in una forma eterea di simbiosi con il protagonista, un esploratore spaziale che a dispetto dall'essere dato per disperso ritorna sulla Terra dopo 20 anni
Anche in questo romanzo Simak concede molto alla sua prosa pastorale, con ripetute immagini di campi, fiumi che scorrono echi di rumori, suoni animali e gli immancabili paesaggi contadini che peraltro hanno caratterizzato una buona parte della sua vita (si legge che ha passato la giovinezza in una zona rurale)
Il romanzo appare un poco datato,oprattutto nelle speculazioni tecnologiche future che all'evidenza ancora nei primi anni 50 non parevano consapevoli dei possibili sviluppi delle tecnologie ... per cui, per quanto il romanzo sia ambientato in un lontano 8000 circa, ancora si accenna ai giornali cartacei e all'utilizzo stesso della carta per rapporti o quant'altro.
Ma d'altro canto va ben tenuto presente che le componenti scientifico/tecnologiche non sono mai state al centro delle tematiche di Simak, molto più orientate a storie ad ampio respiro che percorrono intere generazioni dell'uomo.
Antha
«Antha» Antha
Messaggi: 6972
MessaggioInviato: Lun 25 Mar, 2024 17:22    Oggetto:   

Sempre attingendo alla collana per il 70esimo di Urania, ho finalmente letto "Guerra al grande nulla" di James Blish (titolo originale "A case of conscienze, 1958 e premio Hugo nel 59).
Forse un po' troppo attratto dall'aurea "mistica" di questo romanzo, sovente decantato quale ottimo esempio di "fanta-religione", ho sperimentato a mie spese la non inconsueta sensazione di aspettative totalmente disattese.
Nel complesso ritengo l'opera sopravvalutato e mi conforta l'aver trovato in rete - a fianco di critiche sicuramente positive - altrettante considerazioni di tenore opposto che di fatto riprendono e confortano le mie personali impressioni negative negative.
La storia, in sintesi, è quella di una spedizione di 4 scienziati su un pianeta alieno abitato da una razza senziente e avanzata, ma in tutto e per tutto "al di là del  male". Una società talmente pura da apparire al biologo/gesuita membro della spedizione e incaricato di co-redigere una relazione sul Mondo visitato, un'utopia simile a un novello giardino dell'Eden e per tale ragione attribuibile all'opera del Maligno.
Si fa sicuramente apprezzare la prima parte ambientata sul Mondo alieno dove si percorre la maturazione del radicale pensiero di padre Raimon Ruiz Sanchez.
Purtroppo a questa prima parte ne fa seguito una seconda ambientata sulla Terra, totalmente avulsa dalle tematiche introdotte precedentemente; ma quel che è peggio è che la fumosa descrizione della società terrestre risulta confusionaria e poco interessante oltre a non essere sorretta da una particolare prosa. Insomma pagine e pagine con comparsate al limite del ridicolo quasi da sembrare un mero riempitivo per allungare il romanzo.
La grossa delusione scaturisce per l'appunto dall'assenza, nella seconda parte, di qualsiasi ripresa di un filo teologico che riprenda le iniziali riflessioni del padre gesuita, con il sostegno di un  confronto o contraddittorio dello stesso.
A parziale giustificazione - o a maggiore colpa -  va detto che la prima parte è la ristesura di un precedente racconto di Blish e la seconda ne costituisce un'aggiunta/ampiamento prodomica a dare alle stampe un romanzo lungo.
 In conclusione un'occasione sprecata.  
senji
«Horus» Horus
Messaggi: 2760
Località: toscana
MessaggioInviato: Mar 02 Apr, 2024 19:47    Oggetto:   

Citazione:
 ... "Oltre l'invisibile" di Clifford Simak ...

 uno dei pochi che mi mancano... 

Citazione:
Anche in questo romanzo Simak concede molto alla sua prosa pastorale, con ripetute immagini di campi, fiumi che scorrono echi di rumori, suoni animali e gli immancabili paesaggi contadini ....

Il romanzo appare un poco datato, 
....
 le componenti scientifico/tecnologiche non sono mai state al centro delle tematiche di Simak, molto più orientate a storie ad ampio respiro che percorrono intere generazioni dell'uomo.

si, infatti, molto tipico di Simak ... talvolta 'ste divagazioni sono anche un po' noiosette ma fanno parte del suo stile particolare che infine lo porta spesso ad affrontare temi importanti. 
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