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Rodia
«Haut-Lord»
Messaggi: 1839 Località: Arrakeen
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 17:23 Oggetto: |
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Dario Tonani ha scritto: | Rodia ha scritto: | X io li ho letti quasi tutti gli autori che hai citato e facendo un'altra provocazione (spero di non essere lapidato) nomi grandi della SF anglosassone non sono minimamente comparabili con i nostri autori.
Stiamo parlando di mostri sacri contro dilettanti.
E non c'entra niente l'esterofilia.
E' un problema di idee, di ispirazione, di stile. E di numeri anche. Con la stessa popolazione residente nei due paesi il rapporto scrittori di SF in ITalia-UK è di 1 a 1000.
In UK la SF ha una tradizione lunga e una rispettabilità che non ha eguali neppure in altri paesi europei. |
Caro Rodia, magari, come dici tu, l'esterofilia non c'entrerà, ma certo non si può dire che tu l'abbia tenuta fuori dal tuo ragionamento. Personalmente, questo problema di idee, ispirazione e stile lo trovo una provocazione bella e buona. E come tale la voglio prendere! Gli autori italiani saranno pure dei dilettanti (è un demerito scrivere come secondo lavoro?), ma non sono poi così a digiuno di risorse. La rispettabilità di un genere si misura anche con l'assenza di pregiudizi che ne minino le fondamenta. Ecco, in questo, la sf italiana non è affatto rispettabile. Nel senso che tende a non essere rispettata neppure da chi è il primo a fruirne: il lettore. Non me ne volere. Un caro saluto.
Dario |
Pregiudizi??
Ma se ho appena detto che li conosco quegli autori e li ho letti!!
Parlo e giudico perchè conosco tutte e due le realtà.
Semmai c'è il pregiudizio contrario soprattutto in questo forum ad esaltare scrittori italiani quando invece sono mediocri. Ma lo posso anche capire e non mi da fastidio dato che ci sono aspiranti scrittori e potenziali editori nel TEn Forward. E' normale.
Io non sto dicendo che l'italianità è indice di mediocrità nella SF. Io sto dicendo che gli autori citati prima per me sono scarsi (e nessuno all'estero li leggerebbe mai, neppure con quel sapore esotico all'amatriciana di cui sappiamo bene condire i romanzi).
Certo tu fai bene a difendere la tua categoria, ci mancherebbe. Ma da qui a dire che le mie critiche peccano di esterofilia o di pregiudizio ce ne vuole!!
Portatemi un Asimov, un Dick, un Herbert, un Vonnegut italiano e poi ne riparliamo.
Non citatemi Evangelisti per carità...
un saluto "Parlami delle acque del tuo mondo, Usul." |
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 17:32 Oggetto: |
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ilmigliore ha scritto: | la fantascienza è un genere che si misura in un solo modo
o è divertente o è NOIOSA
spesso gli italiani sono noiosi |
Posso anche essere d'accordo con la tua seconda affermazione, ma dissento dalla prima. Bianco o nero, acceso o spento, notte o giorno... Scusa, ma non riesco a ragionare in termini binari |
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nemo73
«Pirata dello spazio»
Messaggi: 6745 Località: nautilus, alla deriva... da qualche parte nella galassia!
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 18:21 Oggetto: |
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Anto della Banda Basilico ha scritto: | Turner ha scritto: | nemo73 ha scritto: | mai letto stefano benni? |
In questo caso immagino che ti riferisca al suo romanzo "Terra", dei primi anni ottanta, oltre a qualche altra storia sparsa.
) |
Terra mi era piaciuto molto, ma il mio preferito tra quelli di Benni che ho letto è La Compagnia dei Celestini, che non so se sono la sola a considerarlo SF.
Ciao Bluecat, benvenuta. |
non sei la sola anto
è l'unico che ho letto di benni.
'terra' sarà il prossimo, turner |
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nemo73
«Pirata dello spazio»
Messaggi: 6745 Località: nautilus, alla deriva... da qualche parte nella galassia!
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 18:24 Oggetto: |
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Rodia ha scritto: | Il libro di Mongai era divertente, sono d'accordo.
Terra di Benni molte cose ed idee erano carine: libro spensierato.
Ma... ma...
diciamoci la verità: non fanno manco un'unghia del medio scrittore SF inglese!! |
non lo so... secondo me sono modi di raccontare completamente diversi... così distanti... |
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nemo73
«Pirata dello spazio»
Messaggi: 6745 Località: nautilus, alla deriva... da qualche parte nella galassia!
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 18:29 Oggetto: |
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S* ha scritto: | johnny lexington ha scritto: | S* ha scritto: | Però cercando in rete l'indirizzo email di Bluecat si arriva a comunicati stampa da lui diffusi per promuovere libri di Giuseppe Nicosia. |
a confronto, l'ispettore colombo era un pirla. ahò, non si sfugge al s*osio. |
In effetti è divertente. Con qualche ricerchina ho scoperto il vero nome di Bluecat e anche che rapporto ha con Giuseppe Nicosia. Ovviamente me li tengo per me, e anzi invito Bluecat a non sparire e a continuare il discorso, se le interessa veramente.
S* |
scommetto che è il suo ragazzo |
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S*
«Grande Antico»
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 20:57 Oggetto: |
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Rodia ha scritto: | X io li ho letti quasi tutti gli autori che hai citato e facendo un'altra provocazione (spero di non essere lapidato) nomi grandi della SF anglosassone non sono minimamente comparabili con i nostri autori.
Stiamo parlando di mostri sacri contro dilettanti. |
In USA e UK c'è un mercato molto più vasto che permette e chi è bravo di farsi le ossa e di emergere, ma anche di portare alla notorietà tanti mestieranti che sono bravini ma poco di più. Personalmente penso che in Italia ci siano parecchi autori che con un po' di esperienza e un po' di fiducia avrebbero il talento per diventare scrittori di buon livello.
Certo che è ben diverso fare il lavoro dello scrittore dal mettersi lì, scrivere per due o tre anni nel tempo libero, vincere il premio Urania e in quel momento stesso aver esaurito gli sbocchi.
E' la differenza tra giocare a calcio in cortile e giocare da professionista.
S* |
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tzenobrite
«Hurkle, bestia felice»
Messaggi: 21042 Località: un piccolo paesino sul mare
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 21:23 Oggetto: |
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S* ha scritto: | Certo che è ben diverso fare il lavoro dello scrittore dal mettersi lì, scrivere per due o tre anni nel tempo libero, vincere il premio Urania e in quel momento stesso aver esaurito gli sbocchi.
E' la differenza tra giocare a calcio in cortile e giocare da professionista.
S* |
hai in mente qualcuno in particolare?
mi pare, ma mi pare solo, che king abbia detto qualcosa tipo che la differenza tra un professionista e un dilettante e' che il dilettante scrive quando ha l'ispirazione, il professionista si siede alla scrivania, e scrive"Fuck you, I won't do what you tell me!" (RATM, Killing in the name)
"It's cycling but not as you know it" (Mike Burrows) |
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Otrebla
«Amante Galattico»
Messaggi: 19681 Località: Nordica
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 22:11 Oggetto: |
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Parecchi "grossi nomi" negli USA o in Inghilterra hanno comunque anche un lavoro normale e non fanno tutti gli scrittori a tempo pieno...
Non è che, a parte USA e UK, le altre nazioni se la passino poi meglio... fanno fatica a emergere autori anche in Francia, Germania, Spagna... fanno fatica anche nel canada francofono! Quindi non credo che da questo punto di vista l'Italia sia indietro, a parte l'arretratezza libraria/culturale di considerare scarsamente certi generi...
Secondo me rimane un fatto che la SF sia pesantemente "americana/inglese" (inteso come insieme di radici, di sviluppo, di successo e di mercato) e che questo crei in noi italiani (ed europei) la tendenza o a scimmiottarla (spesso con scarsi risultati) o a ridursi ad una fantascienza da provincia che non ha il fascino di quella originale.
In fondo chi ha o avuto la "potenza spaziale"? gli USA. Chi ha vissuto più da vicino le angosce da timori post-nucleari? gli USA.... e via dicendo.
E' probabilmente più facile per noi lettori e fruitori identificare la SF con gli autori "inglesi" e mettere da un altra parte tutta quella del resto del mondo.
Eppure ho letto cose non solo dignitose di autori italiani, ma anche molto molto carine e interessanti.
Ma esiste o dovrebbe esistere una "via italiana alla fantascienza"? "I buoni sono quelli che decidono chi sono i cattivi - Lucy Van Pelt" |
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Rodia
«Haut-Lord»
Messaggi: 1839 Località: Arrakeen
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 22:18 Oggetto: |
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S* ha scritto: | Rodia ha scritto: | X io li ho letti quasi tutti gli autori che hai citato e facendo un'altra provocazione (spero di non essere lapidato) nomi grandi della SF anglosassone non sono minimamente comparabili con i nostri autori.
Stiamo parlando di mostri sacri contro dilettanti. |
In USA e UK c'è un mercato molto più vasto che permette e chi è bravo di farsi le ossa e di emergere, ma anche di portare alla notorietà tanti mestieranti che sono bravini ma poco di più. Personalmente penso che in Italia ci siano parecchi autori che con un po' di esperienza e un po' di fiducia avrebbero il talento per diventare scrittori di buon livello.
Certo che è ben diverso fare il lavoro dello scrittore dal mettersi lì, scrivere per due o tre anni nel tempo libero, vincere il premio Urania e in quel momento stesso aver esaurito gli sbocchi.
E' la differenza tra giocare a calcio in cortile e giocare da professionista.
S* |
Ma guardate che prima di diventare professionisti si è stati dilettanti...
Nel senso che si è fatta la gavetta come tutti. Lavorando e nel tempo libero scrivendo. Poi se si riesce a sfondare (e solo l'1% ce la fa) allora si può decidere di abbanondare l'altro lavoro e scrivere e basta.
Non è che gli americani e gli inglesi la mattina si svegliano e decidono: "Da oggi sono scrittore professionista. Abbandono il lavoro e vivo solo di miei romanzi!"
Se hanno deciso di lasciare il primo lavoro, vuol dire che sono diventati famosi. E se sono diventati famosi vuol dire che scrivono bene.
Quando qualche scrittore di SF sarà abbastanza bravo da scrivere un romanzo di successo, allora si potrà permettere di vivere solo di scrittura.
Sì voi dite che il mercato italiano non aiuta. Forse avete ragione: ma proviamo a tradurre Mongai o Grasso o chi so io all'estero in inglese o francese e vediamo se vendono.
Evangelisti è un caso a parte e scrive horror-fantastico.E comunque pur non apprezzandolo come scrittore (a parte Cherudek e Metallo urlante) è uno scrittore con coraggio, idee, inventiva, ma soprattutto con una impostazione internazionale che manca completamente agli altri scrittori nostrani."Parlami delle acque del tuo mondo, Usul." |
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S*
«Grande Antico»
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 22:40 Oggetto: |
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Rodia ha scritto: | Ma guardate che prima di diventare professionisti si è stati dilettanti...
Nel senso che si è fatta la gavetta come tutti. Lavorando e nel tempo libero scrivendo. Poi se si riesce a sfondare (e solo l'1% ce la fa) allora si può decidere di abbanondare l'altro lavoro e scrivere e basta. |
Per tornare al calcio: se ti piace il calcio e ti ci impegni, in Italia puoi diventare un calciatore e raggiungere livelli mondiali.
Se ti piace il calcio e vivi negli Stati Uniti hai molte meno possibilità.
In Italia come in Uk o USA se ti piace scrivere scrivi: pubblichi il tuo racconto, magari il tuo romanzo, ok. Ma in Italia sei già alla fine del percorso, in USA o UK sei all'inizio. In Italia se vuoi continuare a scrivere finisci per dedicarti al giallo/thriller, che è un campo dove si puo' lavorare bene.
Ci aggiungerei che non si diventa scrittori perché si ha talento. Si diventa scrittori perché si ha talento, cose da dire e perché c'è qualcuno che ti insegna. Se quel qualcuno non c'è puoi continuare a palleggiare nelle favelas ma non diventerai mai Ronaldo.
S* |
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tzenobrite
«Hurkle, bestia felice»
Messaggi: 21042 Località: un piccolo paesino sul mare
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 22:46 Oggetto: |
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ehi! io usavo come paragone il rugby! basta con sto calcio "Fuck you, I won't do what you tell me!" (RATM, Killing in the name)
"It's cycling but not as you know it" (Mike Burrows) |
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 22:53 Oggetto: |
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secondo voi il clima sociale in una nazione può influire sul successo di un genere?
voglio dire, un momento di dinamismo e ottimismo collettivo, di voglia di pensare al futuro, di pensare in grande , di guardare al di là dei problemi quotidiani, di ritorno del positivismo (come filosofia) può spostare la gente ad occuparsi di fantascienza?
secondo me gli usa hanno vissuto per tanto tempo sull'onda lunga delle missioni apollo e poi sull'arrivo del nuovo millennio e adesso stanno cercando qualcosa per continuare (vita aliena? missioni su marte?ritorno sulla luna?)
magari dico sciocchezze... Il volo interstellare non è un problema di fisica o di ingegneria, ma di biologia. |
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Rodia
«Haut-Lord»
Messaggi: 1839 Località: Arrakeen
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Inviato: Mar 08 Mag, 2007 22:54 Oggetto: |
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Se uno sa scrivere bene e ha idee vende. Eccome.
E anche se non vende almeno verrà letto da pochi appassionati, che siamo noi alla fin fine.
Il punto è che qui non si contesta il fatto che non facciano besteseller ma che non si faccia roba di qualità, ad ampio respiro. Il mercato è un'altra cosa: viene dopo. E se si vende tanto meglio per lui/lei.
Io non vedo alcun Asimov nè Herbert, nè Dick all'orizzonte. "Parlami delle acque del tuo mondo, Usul." |
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