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Inviato: Mer 11 Ago, 2021 10:48 Oggetto: |
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Jabbafar ha scritto: | sono sempre molto dubbioso sui libri della Giunti.
Sono sempre leggerini e orientati alla divulgazione spicciola ( ma è solo la mia opinione).
questo come ti è sembrato? ( lo ammetto ci ho facco più di un pensiero d'acquisto) |
Sono pienamente d'accordo con te sulla Giunti.
Per certi versi questo libro conferma in parte la cosa, per cui se volessi acquistarlo preparati a una conduzioni in effetti a tratti "leggerina" e (soprattutto nel finale) che a me è parsa frettolosa.
Diciamo che come lettura da spiaggia - tale è stata per me - un 6 lo concedo.
D'altro canto non sono informato se ci siano altri libri specifici sull'argomento.
P.S.
L'autore pare sia specializzato in Storia antica, ma questo è il suo primo libro tradotto in italiano. |
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Inviato: Mer 11 Ago, 2021 20:03 Oggetto: |
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Ok vedo un libro su Teutoburgo di tal Michael McNally.
Premesso che la qualità di un libro non si misura nel numero delle pagine... ma questo se non ho letto male ne ha 142 e mi paiono pochine.
Ma forse si concentra sull'episodio bellico.
Il Teutoburgo che ho letto ne ha 330.
P.S.
Mi sono imbattuto in libri storici della Salerno Editrice (collana "Profili") che mi paiono ben fatti. |
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Inviato: Mer 01 Set, 2021 18:02 Oggetto: |
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Vita di Napoleone di Stendhal.
Il libro è ottimo perché scritto benissimo e alcune battute sono fantastiche.
Stendhal è spudoratamente di parte ma cambia idea sul finale.
Vale la pena di leggerlo |
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Inviato: Lun 06 Set, 2021 08:42 Oggetto: |
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" La Bomba".
https://www.ippocampoedizioni.it/libro/9788867225378
In verità si tratta di una graphic novel, ma ho deciso di parlarne qui perché sono oltre 500 pagine ottimamente illustrate in bianco e nero da Denis Rodier, nelle quali gli sceneggiatori Alcante e Bollée narrano la nascita della prima bomba atomica.
L'Uranio è un io narrante che di tanto in tanto fa capolino; per il resto protagonisti sono i vari scienziati e militari che girarono intorno al progetto Los Alamos e marginalmente a quelli falliti tedesche e nipponici (Oppenheimer, Fermi, Szilard, Heisemberg e altri).
Vasta la bibliografia alla quale si sono ispirati gli autori, per un opera che pur non avendo le possibilità di analisi di un saggio vero e proprio sull'argomento, compensa ampiamente con un riuscito effetto visivo che non indugia in inutili sensazionalismi. |
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Inviato: Mar 09 Nov, 2021 11:46 Oggetto: |
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Ho terminato "Invasori, non vittime - La campagna italiana di Russia 1941-1943" di Thomas Schlemmer (ricercatore tedesco focalizzato sulla storia dell'epoca), con la collaborazione di Amedeo Osti Guerrazzi (storico italiano).
Titolo di per sé esplicativo dei contenuti del libro, che mette in discussione non tanto il mito degli "italiani brava gente", quanto quello lungamente coltivato nella memoria collettiva (e probabilmente tutt'ora in gran parte presente), di una sostanziale "estraneità ideologica" della guerra degli italiani rispetto a a quella condotta dai tedeschi in Russia.
Il libro di 340 pagine, consta di un approccio storico/narrativo nelle prime 156; a seguire ci sono 100 pagine circa di Documenti e Rapporti ufficiali italo/tedeschi sui contesti, avvenimenti e battaglie che portarono tra il dicembre 42 e il gennaio 43, alla disfatta dell'Ottava Armata italiana e delle truppe tedesche aggregate, sul fronte orientale di pertinenza. Infine una 70ina di pagine di note ulteriori e ampia storiografia. Nel complesso non facilissimo da digerire ma interessante nel contenuto.
Difficile non trovare spunti di riflessione in quello che è ben lungi dall'essere un banale esercizio di revisionismo. Non fosse altro una riflessione sul fatto che da sempre i fatti sono narrati come quelle del "Corpo italiano in Russia" e raramente capita di sentire l'aggettivo di invasore.
Di fatto le vicende italiane dopo il settembre 1943 e le dinamiche europee del dopoguerra - con la volontà e necessità politica di liberarsi del gravoso peso dell'alleanza fascio/nazista - hanno portato a forgiare una narrazione degli eventi tragica (e a tratti eroica), focalizzata sul "sacrificio" dei soldati/alpini italiani, schiacciati dal generale inverno, dall'inadeguatezza dei materiali, da un regime che li aveva condotti a una guerra impreparati, da un alleato indifferente e sordo alle richieste (e sul quale scaricare la responsabilità della guerra e di tutti i crimini commessi nei territori occupati... da entrambi)
Elementi in parte veri ma che di sicuro non rappresentano la verità nella sua interezza (stralci di lettere di fanti e alpini lo mostrano, come pure rapporti italo/tedeschi sul morale, comportamento, effettivi armamenti/materiali e via discorrendo) e soprattutto hanno sgravano a posteriori le coscienze di chi, armi alla mano e convinzione di superiorità nella testa, era parte di un corpo di invasione
Da pagina 155, nella parte che conclude la narrazione storica: ".... una forma di memoria selettiva che aveva numerose lacune e in pratica riduceva l’intera campagna di Russia al solo episodio della ritirata dal Don, sancendo ufficialmente la nuova immagine del nemico - cioè il tedesco - che gli italiani si erano già creati al fronte orientale».
Come pure in un certo senso fu in Germania, dove la narrazione post bellica, attribuì tutte le colpe alle SS e ai nazisti in generale, assolvendo - in parte e impropriamente - le grandi masse armate della Wermacht che composero l'esercito tedesco. |
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Inviato: Lun 10 Gen, 2022 19:01 Oggetto: |
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sto leggendo
napoleone in 100 oggetti molto carino ma la prossima volta facciamo 70 o 80 oggetti, alla fine 100 diventano pesanti.
tra le cose con non sapevo era il piano di invadere l'Inghilterra con le mongolfiere.
Immaginate lo spettacolo di migliaia di mongolfiere che atterrano in Inghilterra con la gente con il naso all'insù.
ci sarebbe da scrivere un bel libro si steampunk |
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Inviato: Lun 10 Gen, 2022 20:31 Oggetto: |
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Inviato: Gio 13 Gen, 2022 15:59 Oggetto: |
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Notoriamente oltre alle letture ci sono le lezioni di audio-storia di Barbero; volendo anche le versioni video dal "Festival della Mente" di Sarzana.
Negli ultimi mesi, sollecitato da mio figlio, ho peraltro visto anche diversi video di divulgazione storico/culturale sul canale YouTube Nova Lectio. E' gestito da tre giovani classe 92 e un più senior 73, all'evidenza con interesse verso la materia e adeguate competenze per la gestione di questa sorta di mini televisione.
Complice il fatto che in linea di massima gli argomenti si, li conosco, ma in alcuni casi solo per meri cenni generalisti (in particolare le tematiche dell'Africa coloniale e post coloniale), sono rimasto nel complesso favorevolmente colpito dalle modalità di esposizione (a parte qualche accenno di teatralità... ma anche Barbero a volte li ha) e dalla quantità di notizie e dettagli a me sconosciuti. |
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Inviato: Dom 16 Gen, 2022 17:28 Oggetto: |
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ho preso
The Two Battles of Copenhagen 1801 and 1807
di Gareth Glover
ha vinto il premio come miglior libro sulle guerre napoleoniche. poi vi dico |
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Inviato: Dom 16 Gen, 2022 23:03 Oggetto: |
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L'unica storia che conta adesso è quella dell'alieno.
Via alla revisione, march! |
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Inviato: Lun 17 Gen, 2022 16:41 Oggetto: |
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per ora mi piace il concetto che la Danimarca del 1800 fosse una "nazione neutrale armata".
Il libro però non è così straordinario da meritare il premio di miglior libro sulle guerre napoleoniche.
La mia attuale top five dei libri su Napoleone:
1 Marcia fatale di Zamosky
2 Storia della Grande Armée di Blond
3 Napoleone e la Guardia Imperiale di Valzania
4 Napoleone il grande di A. Roberts
5 Austerlitz di Valzania
premio della critica
Storia di Napoleone di De Norvins - autore leggermente ma leggermente di parte e proprio l'essere napoleonico convinto che rende il libro una chicca. Fino ad ora è l'unico libro che cita i Bollettini di guerra Napoleone. |
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«Kal-El - Kriptoniano»
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