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Cosa state leggendo ? perchè? cosa avete comprato ? perchè?


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Autore Messaggio
Rdaneelolivaw
«James T.Kirk» James T.Kirk
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MessaggioInviato: Mer 25 Ago, 2021 11:25    Oggetto:   

"La casa sul mare celeste"
Libro di genere fantastico, direi per ragazzi.
Tobanis
«Antinano» Antinano
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MessaggioInviato: Lun 06 Set, 2021 17:59    Oggetto:   

Mi sono letto NEWTON - Un filosofo della natura e il sistema del mondo, di Niccolò Guicciardini, della collana de Le Scienze.

Molto interessante. Malgrado alcuni punti ostici, che richiedono una preparazione di V superiore allo scientifico (ma fatta non 30 anni fa, meglio se ieri...un po' mi ricordavo, dai), ci sono tanti punti interessantissimi, che danno un tratteggio particolare alla gigantesca figura di Isacco. Anche lui insomma aveva le sue debolezze, fece i suoi errori (errorini, magari), pure essendo un genio. E altri geni non mancavano, al tempo, vedi Leibniz.
Decisamente interessante.
Tobanis
«Antinano» Antinano
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MessaggioInviato: Mar 14 Set, 2021 07:19    Oggetto:   

Ho letto L'avaro, di Moliere (1668).

Beh, ero un po' preoccupato, invece Moliere sforna un altro capolavoro. Bello bello, fresco, moderno, personaggi ben definiti, dialoghi al topo mondiale, intreccio, equivoci, colpi di scena, non manca nulla.
L'avaro è Arpagone, un idiota, avarissimo e pure usuraio, che sulla scena era interpretato ovviamente Moliere. Ha un figlio che è innamorato di una ragazza, che pure lui, non sapendolo, vorrebbe sposare! Ha una figlia che vorrebbe piazzare a un vecchio riccone ma lei è innamorata di un ragazzo. Questa è la base di partenza, ci sono servi con la lingua lunga e ci sono molte persone che non sono quello che dicono di essere.
Bravo Moliere, top. La commedia ebbe subito enorme fortuna in tutta Europa.
HappyCactus
«Ministro alle puntualizzazioni» Ministro alle puntualizzazioni
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MessaggioInviato: Mer 29 Set, 2021 09:11    Oggetto:   

Ho terminato "Errore di sistema", l'autobiografia di Edward Snowden.
Direi abbastanza ben scritta, niente di impegnativo, ma assolutamente obbligatoria per capire il perché delle rivelazioni di Snowden. Impossibile infatti farsi una opinione senza capire la psicologia e la storia che ha portato alla decisione.
In ogni caso, inquietante, ma spiega anche come e perché di certe scelte del "mondo di internet", come l'accelerazione vertiginosa verso l'uso della crittografia forte, e la scelta dietro i colossi di Google e Apple.
Rdaneelolivaw
«James T.Kirk» James T.Kirk
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MessaggioInviato: Mer 29 Set, 2021 14:36    Oggetto:   

Interessante, ma faccio fatica a leggere la saggistica.
Fedemone
«Time Lord» Time Lord
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MessaggioInviato: Gio 30 Set, 2021 12:52    Oggetto:   

Invece sto finendo con enorme soddisfazione "Il Cigno Nero", consigliato all'epoca dal buon HC, segnato, messo in coda, e dopo taaanto tempo, anche in lettura.
veramente bello, illuminante e sagace. ha qualche punto debole, ma dubito si possa pretendere la perfezione. Probabilmente cercherò anche gli altri di Taleb
Antha
«Antha» Antha
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MessaggioInviato: Gio 30 Set, 2021 16:25    Oggetto:   

Tempo fa ho letto il controverso "Confessioni di un sicario dell'economia" di John Perkins.
Libro interessante ma forse per qualche verso da prendere con le pinze. 
Diciamo che comunque se ne traggono parecchi spunti per pensare che ci siano Cigni neri che vengono anche allevati... più o meno consapevolmente.
HappyCactus
«Ministro alle puntualizzazioni» Ministro alle puntualizzazioni
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MessaggioInviato: Gio 30 Set, 2021 17:48    Oggetto:   

Fedemone ha scritto:
Invece sto finendo con enorme soddisfazione "Il Cigno Nero", consigliato all'epoca dal buon HC, segnato, messo in coda, e dopo taaanto tempo, anche in lettura.
veramente bello, illuminante e sagace. ha qualche punto debole, ma dubito si possa pretendere la perfezione. Probabilmente cercherò anche gli altri di Taleb

Guarda, ti consiglio "Fooled by randomness" (giocati dal caso), è molto bello e molto accessibile. Il letto di procuste non l'ho letto, mentre Incerto è abbastanza ostico. Non so dirti come sia Skin in the game.
Io appena ho finito la mia lista di robe (lunghissima) sto considerando altri sullo stesso tema.
Rdaneelolivaw
«James T.Kirk» James T.Kirk
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MessaggioInviato: Ven 01 Ott, 2021 09:20    Oggetto:   

Ho iniziato Figlia della cenere della Tuti
Jabbafar
«IMPERATORE» IMPERATORE
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MessaggioInviato: Dom 03 Ott, 2021 14:24    Oggetto:   

io sto leggendo Dall'eternità a qui
scritto in modo molto divulgativo (altrimenti non arriverei oltre alla pagina della dedica) e semplice.
un bel studio sulla freccia del tempo.
ve lo consiglio
Jabbafar
«IMPERATORE» IMPERATORE
Messaggi: 20634
MessaggioInviato: Dom 03 Ott, 2021 14:25    Oggetto:   

HappyCactus ha scritto:
Fedemone ha scritto:
Invece sto finendo con enorme soddisfazione "Il Cigno Nero", consigliato all'epoca dal buon HC, segnato, messo in coda, e dopo taaanto tempo, anche in lettura.
veramente bello, illuminante e sagace. ha qualche punto debole, ma dubito si possa pretendere la perfezione. Probabilmente cercherò anche gli altri di Taleb

Guarda, ti consiglio "Fooled by randomness" (giocati dal caso), è molto bello e molto accessibile. Il letto di procuste non l'ho letto, mentre Incerto è abbastanza ostico. Non so dirti come sia Skin in the game.
Io appena ho finito la mia lista di robe (lunghissima) sto considerando altri sullo stesso tema.

ce l'ho ancora incelofanato, prima o dopo lo leggerò
Fedemone
«Time Lord» Time Lord
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MessaggioInviato: Ven 08 Ott, 2021 16:30    Oggetto:   

Kratzie!
Tobanis
«Antinano» Antinano
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MessaggioInviato: Gio 14 Ott, 2021 17:04    Oggetto:   

Ho letto i Pensieri di Pascal (1669 - 70).

Punto 1, operazione un tantino bastardella. Il genio era morto a neanche 40 anni, nel '62 e dunque l'opera è postuma. Non solo, è largamente incompiuta, perchè ci si limita a mettere assieme tutti gli appunti lasciati sparsi dal filosofo, che se avesse scritto "La scuola fa cagare!" inun moto di rabbia, oggi fior fior di studiosi parlerebbero dell'avversità di Pascal per la scuola (scherzo).
Il fatto è che i "pensieri" spesso sono appunti, che paiono scritti sulla carta del macellaio, veramente dei rapidi appunti, fini a sè stessi e di poco / nessun interesse.

Punto 2, malgrado quanto sopra, la gran parte dei Pensieri sono di carattere religioso. Gli studiosi dissero che Pascal stava preparando una grande Apologia del Cristianesimo, ed ecco dunque perchè.
Questi non li ho trovati molto interessanti, anzi, emerge spesso quello che oggi diremmo fanatismo. Pascal credeva a cose anche sbagliate, aveva in odio (o poco ci mancava), gli Ebrei, scrive scemenze, scrive cose pensanti...mah, spesso due palle.

Punto 3, lo spesso due palle è il sentimento dominante del libro, che ha però anche dei bagliori. In special modo nel pensiero 126, che mi ha talmente colpito, per precisione, per profondità, per attualità, modernità, per tutto, che ora ve lo rifilo qua sotto.
Parla del divertimento, ma si fa per dire. E' un'analisi dell'animo umano, molto azzeccata.
"Quelle volte in cui mi sono messo a considerare le diverse forme d'inquietudine degli uomini, i pericoli e i dolori a cui si espongono, a Corte, in guerra, e da cui sorgono tante liti, passioni, imprese audaci e spesso malvagie, mi sono detto che tutta l'infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera.



Un uomo che abbia abbastanza da vivere, se provasse piacere a restare in casa, non ne uscirebbe certo per andare in mare o all'assedio di
una cittadella; e se non trovasse insopportabile rimanere in città, mai più si comprerebbe a caro prezzo una carica nell'esercito; e si cercano le conversazioni e gli svaghi del gioco perché non si sa rimanere piacevolmente a casa.


Ma quando, avendoci riflettuto maggiormente, ho trovato la causa di tutte le nostre disgrazie, ho pensato che ce n'è una davvero autentica, che consiste nell'infelicità naturale della nostra condizione debole, mortale e così miserabile che niente ci può consolare quando ci pensiamo seriamente.



Qualunque condizione possiamo immaginare, che contenga tutti i beni possibili, la regalità rimane il più bel posto del mondo, e tuttavia immaginiamo un re circondato da tutti i piaceri che può ottenere. Appena cessa ogni distrazione, lasciato a meditare e riflettere su ciò che è, tutta la sua fragile felicità non servirà a sostenerlo; cadrà necessariamente
nei minacciosi pensieri delle rivolte che possono sopraggiungere, e infine della morte e delle inevitabili malattie, così che se rimane senza quello che chiamiamo divertimento, eccolo in felice, anzi più infelice dell'ultimo dei suoi sudditi che giochi e si diverta.



Da ciò deriva che il gioco e la conversazione con le donne, la guerra, gli incarichi importanti, sono così ricercati. Non certo perché racchiudano la felicità, né perché si pensi che la vera beatitudine consista nell'avere il denaro che si può vincere al gioco, o nella lepre che s'insegue; le stesse cose, se ce le offrissero, non le vorremmo. Non cerchiamo certo
questa pratica esangue e monotona, che ci lascia pensare alla nostra infelice condizione, né i pericoli della guerra, né le seccature degli incarichi, ma la confusione che ci allontana dal pensarvi e ci distrae.
Ecco perché gli uomini amano tanto il rumore e il trambusto. Ecco perché la prigione è un supplizio così orribile, e il piacere della solitudine una cosa incomprensibile. E infine, il motivo più grande per cui la condizione dei re è una condizione felice, sta nel fatto che si tenta incessantemente di divertirli e di procurare loro ogni tipo di piacere.



Questo è tutto quello che gli uomini hanno saputo inventare per essere felici; e quelli che filosofeggiano su tutto ciò, dicendo che la gente è proprio priva di ragione se passa tutto il giorno a correre dietro a una lepre che non vorrebbe comprare, non conoscono affatto la natura umana.




Non è la lepre a difenderci dai pensieri della morte e delle miserie
che ci circondano, ma la caccia.



E così, quando li si rimprovera di cercare con tanta foga ciò che non potrà appagarli, se rispondessero, come dovrebbero qualora ci riflettessero, che in tutto ciò cercano un'occupazione violenta e impetuosa che li allontani dal pensare a sé, e che è per questo che si prefiggono uno scopo attraente che li affascini e li seduca ardentemente, lascerebbero i loro avversari senza replica.



Ma non è questo che rispondono, perché non conoscono se stessi. Non sanno di cercare la caccia e non la preda. Essi pensano che se ottenessero quella carica, in seguito si riposerebbero piacevolmente, senza accorgersi dell'insaziabile natura della loro cupidigia; credono in perfetta buona
fede di cercare il riposo, mentre non inseguono che l'affanno.



Obbediscono a un segreto istinto che li spinge a cercare fuori di sé il divertimento e l'occupazione, che viene dalla coscienza delle loro continue miserie. Ma c'è anche un altro istinto segreto, un ricordo della grandezza della nostra prima natura, che li rende consapevoli di come la felicità risieda nella quiete, non nel tumulto, e questi due istinti contrari formano in loro una prospettiva confusa, nascosta a loro stessi
in fondo all'anima, che li spinge a perseguire il riposo tramite l'agitazione, e a illudersi ogni volta che l'appagamento che non conoscono arriverà quando, dopo aver superato le difficoltà di cui sono consapevoli, si apriranno loro le porte del riposo.




Così scorre tutta la vita; si cerca la quiete affrontando gli ostacoli ma, quando li abbiamo superati, il riposo diventa insopportabile per la noia che procura; dobbiamo uscirne mendicando un po' di agitazione. Perché pensiamo sempre alle miserie presenti o a quelle che ci minacciano. E anche quando ci sapessimo abbastanza al sicuro da ogni
parte, la noia, con la sua consueta autorità, non smetterebbe di uscire dal fondo del cuore dove ha radici naturali, colmando lo spirito di veleno.



L'u omo è così infelice che per annoiarsi non ha bisogno di motivi, gli basta la condizione della sua natura. Ed è così
fragile che pur essendo pieno di mille motivi validi per annoiarsi, è sufficiente una piccolissima cosa, come un biliardo
e una palla, per distrarlo. (...)



Per quanto un uomo sia colmo di tristezza, se si riesce a distrarlo in qualche modo, eccolo felice in quel lasso di tempo; ma per quanto un uomo sia felice, se non si diverte o non è preso da qualche passione o passatempo che impedisca a la noia di prendere il sopravvento,
diventerà in breve triste e infelice. Senza distrazioni non c'è gioia; con le distrazioni non c'è tristezza; ed è proprio questo che costituisce la felicità delle persone di elevata condizione, avere un gran numero di individui che le distraggono, e poter mantenere questa situazione.




Se ci pensate, cos'altro significa essere sovrintendente, cancelliere, primo presidente, se non trovarsi nella condizione in cui, fin dal mattino, c'è una quantità di gente che viene da ogni parte per non lasciare loro neppure un'ora in tutta la giornata per poter pensare a se stessi. E quando cadono in disgrazia e vengono rimandati alle loro case di campagna, dove certo non mancano di beni né di servitù per assisterli nelle loro necessità, non smettono un istante di sentirsi miserabili e abbandonati perché nessuno impedisce loro di pensare a se stessi."
Paolo7
«Work in progress» Work in progress
Messaggi: 10077
MessaggioInviato: Gio 14 Ott, 2021 17:20    Oggetto:   

Conoscevo una versione molto più ridotta della citazione sul "non sapersene stare in pace in una camera", grazie di averla riportata per intero.
Per quanto mi riguarda sono tra quelli che ha abbandonato la lettura dei Pensieri dopo poche pagine, tra l'altro l'avevo iniziata ad un'età decisamente acerba (credo fossi un ragazzino). Non che mi sia mai venuta la voglia di riprovarci, c'era sempre di meglio - a mio avviso - da leggere...
Tobanis
«Antinano» Antinano
Messaggi: 20999
Località: Padova
MessaggioInviato: Gio 14 Ott, 2021 17:43    Oggetto:   

Concordo.
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